Si affrontava la capolista, in casa loro, ancor più motivata dopo il primo passo falso della stagione in cui sono incappate domenica scorsa. Una partita molto difficile, quasi un ostacolo insormontabile per chiunque…ma non per le Virtusgirls.
Al via una formazione quasi inedita per via delle assenze per motivi lavorativi o per malattia che hanno condizionato l’ultimo periodo ma fin dal riscaldamento si percepisce un’aria positiva, si denota tranquillità e spavalderia di chi non ha niente da perdere.
Tutte unite e compatte, sia le giocatrici in campo, sia quelle inizialmente in panchina sempre pronte a supportare e ad incitare le proprie compagne sul rettangolo verde.
I minuti passano ed alcune buone giocate offensive, oltre ad un paio di recuperi della monumentale Pagani fanno aumentare la consapevolezza che il colpaccio è possibile. Gasparri ha sui piedi la più ghiotta occasione del primo tempo ma l’estremo difensore giallo-verde è brava a non farsi sorprendere, come molto brava e sicura risulta anche la nostra Magistrelli su un paio di conclusioni ben sferrate dalle avversarie. Primo tempo piacevole con buone trame di gioco e molto agonismo da ambo le parti.
Il secondo tempo riprende sulla falsa riga del primo con qualche cambio per far rifiatare chi nel primo tempo aveva speso molto. Il canovaccio non cambia, le squadre si affrontano a viso aperto e provano a non buttare mai via la palla. I tiri fuori di De Vita e Pedroli, dopo due ottime azioni corali sono il preludio al gol di Danese che con freddezza mette alle spalle del portiere ben assistita da De Vita. Grande gioia in campo, sulla panchina ed in tribuna per questa rete. La partita però era ancora a lunga, dieci minuti da cardiopalma in cui grinta e caparbietà prendono il sopravvento sull’estetica. Tutte pronte ad immolarsi per la causa, a triplicare le forze per rendere impenetrabile la porta di Magistrelli e a pungere in contropiede. Gli sforzi delle avversarie sono enormi e creano qualche pericolo soprattutto su calcio da fermo, mentre è clamorosa l’occasione che capita sui piedi di Benevento che a tu per tu con il portiere spreca mandando la palla sopra la traversa. La partita sembra interminabile, addirittura cinque minuti di recupero che non fanno altro che aumentare la gioia al triplice fischio finale.
Davvero una grandissima prova corale, dove anche chi ha giocato meno finora, ha saputo farsi trovare pronta e dare il proprio contributo.